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29 settembre 2019 7 29 /09 /settembre /2019 08:44

L'estate lascia lentamente spazio all'autunno, le luci e i colori cambiano, animali e piante si preparano al riposo forzato che l'inverno impone, un riposo rigeneratore e necessario.

Il periodo é comunque buono per osservare i rettili, le temperatue meno massacranti e l'umidità sono uno stimolo per farli uscire allo scoperto e godersi gli ultimi periodi di attività.

 

 

 

Nelle seguenti immagini sono presenti varie femmine di Vipera aspis atra, tutte quante gestanti. La fine dell'estate corrispende anche al momento del parto dei piccoli, per cui é frequente osservare le madri ottimizzare ogni minimo periodo di caldo per portare a termine lo sviluppo dei piccoli che portano.

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Sopra una vipera ben mimetizzata nell’erba malgrado la sua colorazione scura. Sotto un secondo individuo si scalda poco lontano dagli escrementi di un cervo ... il che mi fa tornare in mente un vecchio articolo scritto anni fa…

 

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Fantastica questa!

L'estate volge al termine.

 

 

 

 

Gli appassionati fungiatt quest’anno sono stati viziati… pure io che non cerco funghi, ho faticato a non inciamparci…qui di seguito alcuni di quelli incontrati…ma non raccolti!

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

 

 

 

 

 

 

L’umido favorevole ai funghi è pure stato benefico alle limacce che hanno potuto teneramente accoppiarsi:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Cercando vipere lungo i vecchi muretti a secco di un alpeggio ho osservato questa femmina di natrice dal collare (Natrix helvetica). Sorprende spesso incontrare questo serpente lontano dall’acqua, ma un adulto riesce benissimo a trovare rane e altre prede anche nei pascoli o nelle pietraie. Probabilmente vipere lunghe oltre un metro che le gente dice di vedere in certe pietraie, son semplicemente natrici come questa.

L'estate volge al termine.

Poco lontano ho potuto in effetti osservare una vipera:

L'estate volge al termine.

 

 

 

 

 

I ramarri (Lacerta bilineata) sono meno sgargianti che non nel periodo primaverile, ma restano guardinghi e scappano appena hanno capito che il loro mimetismo non ha funzionato:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Un giro negli habitat della Vipera aspis francisciredi mi ha permesso di osservare alcune femmine, pure loro gestanti:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Sopra una nascosta tra i sassi mentre quella sotto é adagiata sui rovi secchi:

L'estate volge al termine.

 

 

 

Insetti e ragni si godono le ultime settimane di vita (o attività), visto che molti di loro concluderanno il loro ciclo vitale con l'arrivo del freddo (o di riposo per chi ripartirà in primavera).

L'estate volge al termine.

Polygonia c-album

 

 

 

 

 

L'estate volge al termine.

Mantis religiosa, immaturo. Ne riparlerò un po' sotto.

 

 

 

 

 

L'estate volge al termine.

Araneus

 

 

 

 

 

L'estate volge al termine.

Argiope bruennichi, femmina.

 

 

 

 

Qui di seguito alcuni esempi di vipere (Vipera aspis atra) mimetizzate nel loro ambiente:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

 

 

 

 

 

Ritorno con le mantidi... fino all'anno scorso avevo sempre visto solo mantidi religiose (Mantis religiosa) verdi, poi un anno fa ne trovo una marroncina... curiosamente quest'anno ne ho osservate, lo stesso giorno, verdi e marroni nella medesima proporzione, sia maschi che femmine.

Malgrado il colore sia diverso, appartengono alla stessa specie, fenomeno piuttosto comune in molti animali...basti pensare a quanti colori di capelli si possono vedere nelle persone che fanno la fila davanti a noi alla cassa del supermercato...

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Le due sopra sono femmine, mentre quello sotto, un po' magrolino, é un maschio.

L'estate volge al termine.

 

 

 

 

In una giornata fresca di settembre ho potuto osservare un bel maschio di Vipera aspis atra scaldarsi presso delle felci ormai ingiallite:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Poco lontano una femmina dai colori più delicati si gode il tepore trasmesso dalla pietra timidamente scaldata dal poco sole che filtra.

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

 

 

 

 

Una lucertola muraiola (Podarcis muralis) ha predato un bruco:

L'estate volge al termine.

Mentre questa sotto, nata da poche settimane, ha già schivato un predatore, abbandonando la coda (autotomia), che oltre ad averle salvato la vita, ricrescerà !

L'estate volge al termine.

 

 

Un’ultima scampagnata di settembre ha permesso di osservare la seguente bella femmina di Vipera aspis atra:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Nello stesso habitat vive questo magnifico maschio, quasi un po' lo stereotipo della controversa sottospecie atra:

L'estate volge al termine.
L'estate volge al termine.

Gironzolando in questi ambienti, fa sempre piacere incrociare la strada di un neonato, una piccola vipera che, con un po’ di fortuna, raggiungerà la maturità sessuale e potrà dar vita ad altre nuove generazioni di serpentelli!

L'estate volge al termine.

 

 

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2019. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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12 agosto 2019 1 12 /08 /agosto /2019 13:28

I mesi caldi rendono spesso l'osservazione di rettili un po' più ardua, un po' per "colpa" della vegetazione rigogliosa che permette a questi animali di nascondersi bene e un po' perché i rettili non hanno la necessità di esporsi troppo tempo al sole. Fortunatamente ai periodi di forte caldo si alternano giornate piovose, che oltre a dare un po' di solievo a noi e alla natura in generale, permette di vedere alcuni rettili un po' meglio esposti.

 

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Nell'immagine sopra una femmina di Vipera berus sta cercando una posizione dove termoregolarsi ai primi raggi di sole mattutini, mentre sotto, sempre una femmina di marasso é intenta a scaldarsi per potere digerire la preda che ha mangiato poco prima.

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

Nelle giornate calde può capitare di osservare giovani natrici dal collare (Natrix helvetica) gironzolare presso stagnetti e pozze, ambienti dove trovano facilmente le prede di cui si nutrono volentieri: i girini. nelle seguenti foto diverse piccole natrici ritratte nel loro ambiente:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

La natrice dal collare dell'immagine sopra é ritratta in un ambiente ricco di Drosera intermedia, una pianta carnivora che prospera in alcune torbiere, va notata anche la sanguisuga a qualche centimetro dalla testa del serpente.

 

 

In Ticino abbiamo altre piante carnivore, come la Drosera rutundifolia qui sotto...

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

...e la Pinguicula qui di seguito:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Nelle giornate belle calde si possono scorgere i ramarri (Lacerta bilineata), ben più rapidi che non nel periodo primaverile, ma sempre curiosi e guardinghi.

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

Nei periodi particolarmente afosi si passano giornate senza vedere serpenti,  a meno di avere fortuna oppure di capitare su qualche individuo che per necessità si espone al solo, spesso sfruttando le ore mattutine oppure le zone semicoperte, in cui il sole viene "filtrato" dalla vegetazione, come le due femmine di Vipera aspis atra nelle foto seguenti:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Altre volte se ne intuisce solo la presenza grazie alle mute lasciate pochi giorni prima, come nella foto sotto:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Nelle mattinate fresche ed umide si possono osservare orbettini (Anguis veronensis), foto sopra oppure  lucertole vivipare (Zootoca vivipara) nelle foto sotto:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Una scappatella nelle zone piemontesi per osservare Vipera walser ha regalato osservazioni interessanti, tre femmine gravide:

 

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.
 
Quest'ultima foto evidenzia un comportamento interessante adottato da alcuni serpenti:
Una caratteristica delle vipere del "gruppo Pelias", cioè marassi e affini, è quella di, a volte, appiattire il proprio corpo mentre si termoregolano. Questo permette sicuramente al serpente di raggiungere la sua temperatura ideale in un tempo più rapido visto che aumenta la superficie esposta al sole e diminuisce lo spessore del corpo. Verosimilmente questa strategia si è evoluta principalmente in questo gruppo di serpenti che vivono in ambienti freschi, oppure con escursioni termiche notevoli, in cui si passa da temperature fredde a temperature elevate in poco tempo. Sicuramente al serpente conviene sfruttare il sole nei momenti freschi, appiattendo il corpo, per poi rintanarsi all’ombra quando le temperature diventano eccessivamente calde.
Questa strategia permette alla vipera anche di sfruttare e ottimizzare brevi e fievoli schiarite tra due acquazzoni, che caratterizzano gli habitat in cui vive.
 
 
 
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Poco lontano dalle vipere dei walser una natrice dal collare (Natrix helvetica) stava digerendo un lauto pasto.

 

 

 

 

 

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Tornando in Ticino, un paio di giri negli habitat di Vipera aspis francisciredi hanno dato delle osservazioni interessanti, come le femmine nella foto sopra e in quella sotto. Animali splendidi con delle colorazioni notevoli:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Malgrado alcuni individui abbiano colori apparentemente sgargianti, sono ottimamante mimetizzati nell'ambiente in cui vivono e non é sempre semplice scorgerli se decidono di non essere visti:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Nelle due foto seguenti due maschi, sempre di Vipera aspis francisciredi, il primo in muta, per cui con l'occhio opaco, mentre il secondo dai bei colori accesi e dal corpo possente:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

 

In estate gli insetti e i ragni sono belli attivi, come lo si vede nelle seguenti foto, dove vita e morte si intrecciano, come da copione:

 

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Sopra una mosca predatrice (Asilidae) ha catturato una piccola falena, mentre la farfalla sotto si mimetizza con la roccia su cui é posata.

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Il Parnassius qui sopra non é stato molto fortunato, una delle ali non si é aperta bene... mentre sotto vari stadi di bruchi della falena Hyles euphorbiae tritano euforbia come se non ci fosse un domani!

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Sopra un ragno del genere Pirata pattina sull'acqua, magari per predare qualche insetto che si posa in superficie, mentre i ragni salticidi sotto, sono proprio saltati sui moscerini che ormai si stanno mangiando:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Un biacco (Hierophis viridiflavus), di circa un anno presenta ancora la tipica colorazione giovanile:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

 

La seguente foto ritrae un bel maschio di marasso (Vipera berus), foto è forse scioccante per certi versi, ma sviluppo sotto la cosa:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

La natura insegna che nulla è tutto nero o tutto bianco…
Sorprende spesso vedere come sia rigogliosa e variegata la natura nelle piazze d’armi.
Questo può succedere grazie alle restrizioni di accesso e di sfruttamento di quei posti: molti giorni dell’anno inaccessibili a turisti, escursionisti, ecc. visto che ci si spara dentro!
Le zone di tiro sono poi tenute sotto controllo per evitare che il bosco invada gli spazi aperti (per ragioni di sicurezza), quindi date in gestione temporanea ad allevatori che ci fan pascolare il bestiame, oppure falciate regolarmente da chi si occupa di manutenzione.
L’impatto ambientale dei bombardamenti stessi e delle varie schegge ed emanazioni sarebbero sicuramente interessanti da studiare per capire se questa forma di inquinamento compromette certe specie e la loro sopravvivenza a lungo termine.
Sicuramente qualche animale verrà anche ucciso durante le esplosioni… anche se mi pare che oggi si eviti di far saltare ordigni in zone particolarmente pregiate e delicate (come ad esempio stagni, zone umide, ruscelli), ma certo una sassaia o un cespuglione possono apparire poco pregiati, anche se molto ricchi di vita!
Un buon gestore di piazza d’armi organizza regolarmente la pulizia delle zone di tiro, rimuovendo bossoli, resti di mine e simili ed eventuali porcherie quali lattine e cartacce lasciate dai militi (ma anche da altri). Spero anche che oggi la confederazione imponga una collaborazione tra esercito e enti di gestione ambientale.

In sintesi…alcuni habitat sono bombardati ma salvati dall’esercito.

 

 

 

 

 

 

Ignare di questi problemi e preoccupazioni, i tre colubri lisci (Coronella austriaca) delle immagini seguenti, sonnecchiano immobili, sicure che il loro mimetismo le protegga dagli occhi dei predatori:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

Un giro nel vicino canton Grigioni, in una zona dove ho osservato vipera comune e marasso nel medesimo habitat, in una giornata nebbiosa, in cui il cielo offriva pioggia alternata a qualche lieve schiarita, un paio di maschi di Vipera berus, opachi dalla prossimità della muta, si scaldavano nei momenti di tepore:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.
Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

Poco distante da loro una scena interessante, la seguente:

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

Osservare diversi serpenti assieme e molto vicino non è per nulla eccezionale, anzi, alcune specie come possono essere le natrici tassellate, regolarmente sono osservabili mentre diverse di loro si scaldano sulla riva di un lago l’una sull’altra. Alti casi sono durante i periodi degli amori, in cui chiaramente i serpenti si incontrano per accoppiarsi.

Nel periodo tardo estivo e autunnale può capitare di vedere diverse femmine di vipere gravide l’una accanto all’altra o aggrovigliate. Il periodo di gestazione delle vipere e altri rettili ovovivipari dovrebbe terminarsi tra la fine di agosto e la fine di settembre, per cui in questo momento dell’anno le future madri ottimizzano la termoregolazione per permettere agli embrioni di terminare lo sviluppo ed essere partoriti.

Verosimilmente in quel punto preciso dell’habitat in cui quegli individui vivono, presenta una microclima ottimale per le necessità fisiologiche degli animali, magari vari criteri sommati attirano diverse femmine gestanti in quel posto specifico.

Personalmente ho osservato questo comportamento in varie specie, principalmente però il gruppo é composto da animali della medesima specie, ma quelle che chiamo un po’ scherzosamente “nursery” possono essere anche composte da individui di specie diversa, come quella volta in cui ho osservato due Vipera berus accanto a due Coronella austriaca, tutti e 4 individui femmina in fine gestazione.

La foto seguente e quella sopra mostrano un altro raggruppamento interessante, due Vipera aspis atra e una Vipera berus, chiaramente 3 femmine gestanti.

Alcune osservazioni di luglio e agosto.

 

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2019. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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16 luglio 2019 2 16 /07 /luglio /2019 08:46
Namibia

Quest’anno mi son lasciato tentare da un viaggio in Namibia.

La decina di giorni trascorsi in quei paesaggi spettacolari e molto variegati sono volati, complici le numerose osservazioni di animali, di piante, di ambienti e l’ottima compagnia, sia di chi ci ha guidato per farci scoprire una porzione di Namibia, sia degli altri compagni di viaggio!

Il clima piuttosto arido della Namibia, come detto, offre comunque una buona varietà di ambienti. Si passa dal l’Oceano Atlantico al deserto del Namib per arrivare agli altopiani che si possono innalzare oltre i 2000 metri. Questi diversi habitat ospitano animali e piante che hanno saputo adattarsi alle difficili condizioni ambientali di quei luoghi.

Messo da parte le specie che si sono specializzate nella vita deserticola, le altre, come ad esempio la grande fauna presente nell’Etosha, sono inesorabilmente legate alle pozze d’acqua presenti sul territorio. Presso questi abbeveratoi si alternano varie specie, per cui è interessantissimo soffermarsi per lungi periodi ad osservare le varie interazioni… chi lasci il posto a chi, chi molesta chi… cercare di capire il perché di un’espressione allertata dell’uno o dell’altro.

Namibia

L’Africa ha un gran fascino, oltre ai paesaggi diversi di quelli che abbiamo, la flora e la fauna danno uno slancio a questa attrazione. Chi è cresciuto guardando i documentari sugli animali avrà sempre avuto la voglia di immergersi in quel mondo, dove prede e predatori convivono, lottano per sopravvivere, dando vita alla dura realtà della natura, cruda, spietata, che non guarda in faccia a nessuno, ma si limita a mantenere gli equilibrii e a far sopravvivere il più forte, il più adattato a portare avanti la sua vittoria.

Guardando l’Africa, ma pure il resto del modo, ci si chiede cosa sarà di tutta questa natura, dagli spazi apparentemente sconfinati ma ben recintati per evitare contrasti tra l’uomo e la natura.

Oggi molti paesi africani possono contare sull’apporto finanziario generato dal turismo che si muove in massa per ammirare questi squarci di vita selvatica, tutelando ambienti delicati e specie sull’orlo dell’estinzione.

Un'equilibrio fragile, fragile come lo é l'equilibrio della natura.

Namibia

È dura scegliere alcune foto per condividere alcuni momenti… é anche vero che la foto non darà mai l’emozione dell’istante vissuto, quella di essere avvolti nella luce e l’atmosfera…

 

 

Alcune identificazioni di animali sono in corso per potergli mettere un nome corretto, se tra quelle che ho scritto trovate delle nomenclature errate, fatemelo sapere!

Namibia

Tra i vari animali visti, l'orice (Oryx gazella) é sicuramente uno dei piu emblematici della Namibia. Le immagini che metto qui sono suggestive anche grazie al paesaggio desertico.

Questa antilope di grossa taglia é ben presente anche in altri habitat.

Namibia
Namibia

Uno dei paesaggi più famosi é sicuramente Dead Vlei e il resto del Namib Naukluft Park. In mezzo alle imponenti dune rossiccie c'è questa distesa di alberi morti. Diversi secoli fa in quella zona scorreva un fiume il cui corso venne deviato dal muovimento delle dune. Il clima arido fa si che i tronchi non si decompongano, lasciando in piedi questo bosco spettrale ravvivato dai toni caldi e intensi della sabbia circostante.

Namibia
Namibia
Namibia
Namibia

Il deserto del Namib, considerato il più antico del mondo, visto che è sottoposto a condizioni di aridità da diverse decine di  milioni di anni, costeggia il mare. In questo periodo autunnale si percepiva bene il contrasto tra l’arido della giornata del deserto e l’umido mattutino  portato dal mare. Il contrasto tra i due elementi, i due ambienti che si costeggiano, é spettacolare.

Namibia
Namibia

Una visita alla riserva di Cape Cross che ospita una numerosa colonia di otarie (Arctocephalus pusillus pusillus) ci ha permesso di osservare questi animali da vicino, mentre le madri allattano i piccoli, mentre litigano tra di loro, mentre tornano o si buttano in mare. La colonia in questo periodo era composta unicamente da femmine, alcune accompagnate dal loro cucciolo.

Namibia
Namibia
Namibia

Sopra, uno sciacallo dalla gualdrappa (Canis mesomelas) si ciba della carcassa di un'otaria.

 

 

Namibia

 

 

 

 

Tra le antilopi che si sono adattate bene alla vita montana c’è il saltarupi (Oreotragus oreotragus), anche conosciuto col nome più facile da ricordare di oreotrago (è stata una delle tante risate fatte)! La sua piccola mole e il suo manto color roccia lo rendono difficile da vedere.

Namibia

 

 

 

Un facocero (Phacochoerus africanus) …poi ognuno ci metta l’accento dove vuole… imparentato ai maiali e cinghiali bazzica in mezzo alle faraone (Numida meleagris).

 

Namibia
Namibia

Gli gnu (Connochaetes taurinus) sono una figura immancabile in molti paesaggi africani....

Namibia

… come lo sono le zebre (Equus quagga burchellii), eleganti per portamento e manto.

Namibia
Namibia

Sopra una femmina gravida si riposa... segno che lo stallone sotto, qualche mese fa, non si é limitato a far penzolare la sua virilità!

Namibia

La zebra qui sotto ha deciso di bere in una postura poco comoda… e lo springbok (Antidorcas marsupialis) sembra osservare la cosa un po’ perplesso.

Namibia

 

 

La cosa affascinante di questi parchi africani, in cui la caccia è abolita da anni e gli animali sono abituati alla presenza dei veicoli, è la non curanza che la fauna mostra nei nostri confronti. La vita continua indisturbata, forse anche per semplici motivi di esigenze vitali, in cui ogni lasciata è persa… ogni accoppiamento mancato non potrà essere compensato, ogni pasto saltato lascerà un vuoto nello stomaco.

 

Le tre foto seguenti mostrano tre momenti intimi, o sarebbe meglio dire di normale e quotidiana vita e morte:

 

Namibia

Sopra accoppiamento di springbok (Antidorcas marsupialis) mentre sotto quello dei leoni (Panthera leo).

Namibia

Nella foto seguente un leone é intento a mangiare uno springbok:

Namibia
Namibia

Il mondo delle antilopi è vasto, esistono specie molto piccole, come ad esempio il Dik-dik (Madoqua kirkii damarensis) qui sopra, che pesa meno di 7 kg, e il poco più grande, meno di 20 kg, Duiker (Sylvicapra grimmia) qui sotto...

Namibia

...oppure molto grosse come possono essere i kudu (Tragelaphus strepsiceros), delle due foto seguenti,  coi loro 180 kg di peso

Namibia
Namibia

o gli alcelafi (Alcelaphus buselaphus) poco più modesti , qui sotto:

Namibia
Namibia

Al di fuori delle antilopi, la giraffa  (Giraffa giraffa angolensis) sicuramente si fa notare per la sua stranezza fisica, se é ben adattata a mangiare le foglie degli alberi, lo è forse un po’ meno per bere nelle pozze d’acqua.

 

Namibia

 

 

 

Gli uccelli osservati sono stati moltissimi, qui sotto alcuni di quelli che son riuscito a fotografare decentemente:

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Un tractrac chat (Emarginata tractrac).

 

 

 

 

Namibia

Storno splendente di Glossy (Lamprotornis nitens).

 

 

 

 

 

 

 

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Il drongo coda forcuta (Dicrurus adsimilis).

 

 

 

 

 

 

Namibia

Il turaco (Corythaixoides concolor).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Namibia

Impressionante colonia di fenicotteri, la maggiore parte fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) e alcuni  fenicotteri di Lesser (Phoeniconaias minor).

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Una squadriglia di pellicani bianchi (Pelecanus onocrotalus).

 

 

 

Namibia

Kori bustard (Ardeotis kori).

 

 

 

Namibia

Ghiandaia marina (Coracias caudatus), che non centra nulla con le ghiandaie e men che meno col mare...

 

 

Namibia

Molti rapaci, tra cui, sopra una tawny eagle (Aquila rapax), mentre nelle due foto sotto l’astore cantante pallido (Melierax canorus).

Namibia
Namibia

L’astore della foto qui sopra  ci ha permesso di osservare un’ennesima interazione tra specie.  Gli astori erano in coppia e avevano appena predato un volatile che stavano spiumando e iniziando a mangiare, posati sui rami di un albero. Sotto di loro, una mangusta (Herpestes (Galerella) sanguineus), nella foto sotto,  gironzolava e seguiva i loro spostamenti, raccogliendo ciò che cadeva dal pasto dei rapaci.

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Restando in tema manguste, presso un lodge dove abbiamo dormito vi era una colonia di questi simpatici animali, abituati alla presenza dell’uomo.  Aldo ed io abbiamo sacrificato parte della colazione condividendola con le manguste... che ci hanno assalito. Una volta finite le scorte di cibo, gli animaletti son tornati alle loro faccende quotidiane senza curarsi troppo di noi.

In questo caso le manguste striate (Mungos mungos) sono di una specie diversa di quella osservato con gli astori.

Namibia
Namibia
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L'adesivo sopra ricorda schezosamente che l'Africa può essere rude....

 

 

Se molti sono affascinati da leoni e altri grossi predatori, spesso gli stessi sono intimoriti da altri animali meno grandi e diversamente inquietanti, come ragni e scorpioni.

Namibia

Sopra e sotto Parabuthus, probabilmente Parabuthus kraepelini.

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Sopra uno scorpione che ha appena fatto la muta.

 

 

 

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Sicarius hahni

 

 

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Selenopidae.

 

 

 

 

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Una mantide religiosa (Ligariella sp.) dalle sembianze di un sasso.

 

 

 

Namibia

Le termiti (Macrotermes michaelseni) piccoli insetti, vedi foto sopra di un soldato, sono in grado di costruire dei termitai enormi come lo si può vedere sotto:

Namibia
Namibia

Tra i vari insetti osservati vi è questa cimice (Odontopus sexpunctatus oppure Probergrothius angolensis), nella foto sopra, strettamente legata alla Welwitschia mirabilis (foto sotto), una straordinaria pianta che vive in ambienti desertici della Namibia e dell’Angola.  Oltre ed essere una pianta primitiva, considerata un fossile vivente, la sua longevità è notevole, alcune analisi effettuate su una di esse ha mostrato che la sua età è prossima ai 2000 anni. Pianta molto particolare, per certi versi sembra più morta che viva, probabilmente assorbe l’acqua dall’umidità che si crea con l’escursione termica tra giorno e notte. Verosimilmente la simbiosi tra questa pianta e la cimice fa sì che entrambe possano sfruttare l’altro…la cimice succhiando la linfa e la pianta essendo impollinata dalla cimice che si sposta dall’una all’altra.

Namibia

Welwitschia mirabilis

Namibia

 

 

 

 

Dopo questa parentesi di piccola fauna, torniamo a bestiole più grandi. Tra gli uccelli sicuramente lo struzzo (Struthio camelus) è un buon esempio. Qui sotto due maschi un po’ litigiosi:

Namibia
Namibia

Sempre tra i giganti non può mancare l’elefante (Loxodonta africana). Il rispetto (o timore) che gli altri animali mostrano nei confronti degli elefanti fa riflettere. Osservare questi colossi bere da soli non fa percepire la loro mole, mentre quando si osservano le famiglie che si riuniscono alle pozze e si vede come litigano e interagiscono tra di loro si capisce la potenza dell’animale.

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Namibia

Se dovesse persistere un dubbio, quando si ha la possibilità di vedere un grosso maschio un po’ nervoso che carica il mezzo su cui si è seduti, ogni dubbio svanisce. Nella foto sopra si nota il suo nervosismo, le orecchie spalancate, la proboscide appoggiata sulla zanna, la postura protesa verso avanti sono mimiche eloquenti!

Sono grandi, potenti, testardi e molto convincenti!

Namibia

 

 

 

L’altro grosso animale è il rinoceronte, in Namibia vi sono le due specie africane, quello nero e quello bianco. Tra le distinzioni più facili per capire di quale si ha di fronte, basta osservare il labbro, quello del rinoceronte nero (Diceros bicornis) è a punta, adatto a strappare le foglie da alberi e arbusti, mentre il labbro del rinoceronte bianco (Ceratotherium simum) è piatto, come quello dei bovini, adatto quindi a brucare erba.

Namibia

Sopra rinoceronte bianco (Ceratotherium simum).

 

Sotto rinoceronte nero (Diceros bicornis).

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Alcuni incontri sono stati piuttosto inaspettati ma molto soddisfacenti e divertenti:

 

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Scoiattolo (Xerus inauris) ?.

 

 

 

 

 

 

 

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Il galagone (Galago moholi), primate primitivo e notturno, con capacità acrobatiche impressionanti!

 

 

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Un porcospino (Hystrix africaeaustralis).

 

 

 

 

 

 

 

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Una genetta (Genetta genetta felina oppure Genetta tigrina).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I paesaggi sono stati variegati, ogni ambiente ci ha offerto luci, forme, colori, odori e temperature diverse. Difficile dire quale posto sia stato più bello, ognuno ci ha regalato qualche cosa che l’altro non aveva…

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I predatori hanno il loro fascino, forse è per questo che metto le loro foto verso la fine, per "premiare" chi ha resistito fin qui…

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Uno sciacallo (Canis mesomelas mesomelas) si riposa riparato da un cespuglio.

 

 

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Un’inquietante iena (Crocuta crocuta) trotterella sul suo territorio.

 

 

 

 

 

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Poi gli immancabili, ma sempre affascinanti e maestosi leoni (Panthera leo). Sopra alcuni giovani che osservano distrattamente un paio di zebre. Sotto una femmina sembra fiutare l’aria cercando di capire chissà cosa…

Namibia
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Sopra un maschio di leone,  lo stesso della foto dell’accoppiamento visto in precedenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche rettile non poteva mancare! Le dure condizioni ambientali non hanno bloccato lucertole e serpenti, che si sono adattati a meraviglia a certi habitat apparentemente inospitali.

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Nei cespugli disseminati tra la sabbia si può avere la fortuna di scorgere un camaleonte (Chamaeleo namaquensis)

 

 

 

 

 

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…oppure un’agama (Agama aculeata)?.

 

 

 

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Se si osserva bene la base di alcuni cespugli si avrà la sorpresa di ammirare una piccola vipera (Bitis caudalis), dalle splendide sopracciglia che formano dei cornini appuntiti.

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Geco (Pachydactylus).

 

 

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Perfettamente adattato alla vita nella sabbia è il Meroles anchietae, lucertola in grado di correre sulle dune e di tuffarcisi per nascondersi. Il suo muso a spatola lo aiuta a farsi strada nella sabbia.

 

 

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Altro abitante ottimamente adattato alla vita nella sabbia è la Bitis peringueyi, endemica del deserto della Namibia e dell’Angola. Per nascondersi si sotterra nella sabbia,  lasciando sporgere solo parte della testa e degli occhi, diventando invisibile. La coda nera, che contrasta col resto del corpo color sabbia viene forse usata dalla vipera per attirare le prede, muovendola come fosse un vermetto.

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Concludo con uno degli ultimi incontri fatti… i ghepardi (Acinonyx jubatus). Il primo incontro è stato fugace, presto la mattina. Il felino si spostava in lontananza illuminato dalle luci dell’alba.

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Alcuni giorni più tardi ci siamo recati a Naankuse, una riserva naturale che si occupa di fauna selvatica con vari progetti di tutela della natura e reintroduzione di animali feriti.

Se non sbaglio, anni fa tre cuccioli di ghepardo furono salvati dalle trappole tese da un contadino che le aveva piazzate per salvaguardare il suo bestiame. I tre ghepardi ora sono abituati all’uomo e la loro reintroduzione in natura sarebbe problematica, per cui vengono mantenuti in un grande recinto ed è possibile avvicinarsi a loro.

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Non vi è paragone con l’avvistamento fugace del ghepardo selvatico, ma poter camminare di fianco a uno di questi felini è qualche cosa di veramente particolare… si ha la possibilità di ammirarne il manto, la forma delle zampe, le proporzioni del corpo… sentirli fare le fusa!

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Concludo ringraziando chi è arrivato fino alla fine dell’articolo (malgrado le raccomandazioni  di Francesco, non ce l’ho fatta a mettere solo 30 foto) e soprattutto ringrazio tutti coloro con cui ho condiviso il viaggio, compagni fotografi, appassionati e gli organizzatori che oltre a creare armonia e buon umore ci hanno regalato una marea di nozioni e informazioni, trasmettendoci la loro passione per la natura, facendomi innamorare ancora un po’ di più dell’Africa.

 

Qui sotto la foto di gruppo:

Ken, Phillip, Francesco, Io, Francesco, Fortunata, Elena, Aldo, Giorgio, Elena, Emanuele.

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22 maggio 2019 3 22 /05 /maggio /2019 14:56

La primavera é un buon momento per osservare i rettili. La vegetazione bassa, le giornate fresche, magari anche umide e il bisogno che i rettili hanno di scaldarsi per attivare il loro metabolismo ci regalano dei bei incontri.

Qui vi presento una carrellata delle varie osservazioni che ho potuto fare:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Inizio con queste immagini di Vipera aspis francisciredi, un serpente che mi affascina da sempre, per il suo mimetismo e la sua non sempre facile osservazione.

Dopo una notte di temporale ho potuto osservare queste tre femmine, due adulte e una piccolina, che si vede nel video in questo link http://www.flickr.com/photos/31371458@N06/47022700144/ , per ricordare che quando si va nella natura é buona cosa guardare dove di mettono mani piedi e sedere:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

L'umdità permette ad alcuni animali, come lumache e limacce, di circolare in un clima favorevole.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

La Rana temporaria sopra cercava un po' di rifugio in un vecchio fortino militare, mentre l'orbettino (Anguis veronensis) sotto si godeva il tepore serale.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Ben mimetizzato e immobile, il piccolo di ramarro (Lacerta bilineata) mi osserva:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Altra femmina di Vipera aspis francisciredi.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

Ho fatto alcuni giri per osservare le natrici tassellate (Natrix tessellata), come vedrete alcune sono ben nasconte in acqua, nei rovi oppure si godono i primi raggi di sole nelle zone di semiombra in riva al lago:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

Qui sotto un grosso maschio di orbettino (Anguis veronensis), esposto nella penombra di un bosco:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Sotto un piccolo di orbettino, con la tipica livrea giovanile:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

L'incubo ormai onnipresente... maledette zecche!!!

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

In una giornata nuvolosa e fresca mi sono spinto in quota e non sono restato sorprese nel potere osservare vipere relativamente scure.

Nelle seguenti foto un paio di maschi di Vipera aspis atra:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

La grossa femmina della foto seguente era infreddolita per cui poco reattiva alla fuga, come lo si può vedere dal video in questo link:

http://www.flickr.com/photos/31371458@N06/33986203388/

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

La primavera é anche un momento di grande attività tra gli insetti:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
Agapanthia kirbyi ?

Agapanthia kirbyi ?

Saturnia ?

Saturnia ?

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Le coccinelle si accoppiano e depongono le uova.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Le vespe poliste ricostruiscono nuovi nidi accanto a quelli vecchi, segno che il posto é favorevole, mentre le formiche vanno avanti ad aumentare il volume del loro nido decennale.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Un bombo carico di polline riposa mentre un'ape ha trovato il riposo eterno per mano di un ragno.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Qui sotto un grande e bel maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

 

La vegetazione inizia anche ad essere rigogliosa.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Sopra le "foglie trappola" della pinguicula, piccola pianta carnivora, con vari moscerini appiccicati.

Sotto un fiore della medesima pianta.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Un giro tra antichi pascoli mi ha permesso di osservare la seguente femmina di Vipera aspis atra:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

 

Durante una passeggiata lungo il lago ho pottuto osservare varie natrici tassellate (Natrix tessellata). Questo serpente, grande nuotatore e abile pescatore, come si può vedere dalle foto, é anche un buon arrampicatore, salendo sugli alberi cresciuti in riva al lago, ben oltre ai 2 metri di altezza.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Nei vari giri ad osservare serpenti, si fanno anche altri incontri, come questo, l'incontro con un cucciolo di cervo (credo).

Ricordo che non bisogna mai toccare i cuccioli di cervo, capriolo, ecc. L'odore che lasciamo su di loro farà sì che la madre non lo riconosca più e lo lasci morire.

Se ci capita di vedere uno di questi cucciolini, allontaniamoci al più presto in modo che la madre torni ad occuparsene.

 

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

Poco lontano dal cerbiatto... un "cucciolo" di marasso (Vipera berus) si scaldava al sole...

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

...come pure un possente maschio, sempre di marasso...

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

La diversità di livrea delle vipere é sempre interessante e per certi versi spettacolare. Il maschio sopra per certi aspetti mi ricorda una femmina e presenta un tipico zig-zag della Vipera berus, mentre l'indivuduo della foto sotto ha una macchiettatura irregolare molto particolare e poco comune. Tipico del maschio di marasso é il forte contrasto tra il colore chiaro del corpo e il motivo dorsale scuro.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Sotto un primo piano della testa della Vipera berus particolare:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

 

 

Una femmina di ramarro (Lacerta bilineata) si scalda ai primi raggi di sole della giornata, forse inconsapevole che quel suo verde brillante risalta molto dalla catasta di ramaglia in cui é "nascosta":

 

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

Giugno é arrivato e le temperature ci hanno portato all'estate un po' di colpo. Ai margini di una pietraia semi ombrosa e di quota ho incontrato questo maschio di orbettino (Anguis veronensis)...

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

... poco lontano un maschio di Vipera berus cercava probabilmente una femmina con cui accoppiarsi:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

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29 aprile 2019 1 29 /04 /aprile /2019 12:16

La primavera prosegue con temperature fresche che si alternano a quelle più miti. I rettili sfruttano ogni occasione per scaldarsi e poter finalmente essere carichi ed efficaci.

Il difficle inquesto periodo risiede più che altro ad avere la fortuna che il tempo libero  combaci col tempo ideale per osservare i rettili...

La stagione avanza.

Sopra un giovane maschio di natrice tassellata (Natrix tessellata). Come tutti i serpenti anche in questa specie si possono osservare individui melanici o melanotici, cioè con una pigmentazione particolarmete scura e nera.

 

 

Nella foto in basso un maschio di Vipera aspis francisciredi si scalda mimetizzato nelle foglie secche.

 

La stagione avanza.

 

 

 

Nelle due immagini seguenti si possono vedere altrettanti ramarri (Lacerta bilineata) che sfruttano il calore che filtra tra le nuvole in una giornata poco soleggiata.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

Questa primavera ho dedicato un paio di uscite alle natrici dal collare (Natrix helvetica), qui di seguito alcuni degli animali osservati.

La stagione avanza.

Come per la natrice tassellata, anche in questa specie non é raro osservare individui melanotici o melanici. Nelle foto sopra e sotto, un maschio.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Sopra una giovane natrice dal collare, mentre nelle immagini seguenti delle femmine adulte.

 

La stagione avanza.
La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

Il tepore permette anche agli insetti di iniziare la loro stagione...

La stagione avanza.

...sopra una locusta (Anacridium aegyptium), ormai acclimatata in varie zone del Ticino. Ma vale sempre la pena segnalarne l'osservazione al Museo cantonale di storia naturale di Lugano.

Sotto un bombo (Bombus terrestris):

La stagione avanza.
La stagione avanza.

... sopra armonia apparente sui fiori mentre sotto, in modo un po' più reale, una vespa caduta in acqua serve a rimpinzare un gruppo di gerridi:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

Nelle due foto seguenti una femmina di Vipera aspis atra:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

La pioggia primavarile ha attivato anche vari anfibi, tra cui le salamandre pezzate (Salamandra salamandra).

Come molta altra piccola fauna, pure loro sono spesso vittime del traffico stradale. Non é sempre facile vedere lucertole, serpenti, rane, ecc. ma per lo meno nelle stradine di montagna si può circolare in modo rilassato e prestare un po' di attenzione.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Le vasche usate come abbeveratoi per il bestiame, se ben strutturate come quella sopra, con legni e rampe di uscita possono essere sfruttate da vari animali per bere o, come per la salamandra, per metterci al mondo le larve. Altre, senza strutture per uscirne sono trappole mortali in cui molte bestiole agonizzano prima di morire miseramente.

Il ramarro sotto ha avuto la fortuna che io passassi da li quel giorno:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Prima di liberare il bel maschio di ramarro trovato nella vasca, gli ho tolto un po' di zecche... per ringraziarmi lui mi ha concesso il seguente scatto...

La stagione avanza.

... poi mi ha mostrato le possenti mascelle ed é scappato!

La stagione avanza.

 

 

 

Nella seguente foto un'altro maschio di ramarro, lui osservato mentre si scaldava al sole:

La stagione avanza.

 

 

 

Tra i ragni più simpatici, sicuramente troviamo i salticidi, piccoli ragni intelligenti e curiosi:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Mentre volevo fotografare dall'alto questo sotto, lui ha alzato gli occhi per vedere cosa combinavo!!!

La stagione avanza.

 

 

 

Le specie alloctone sono un problema largamente dibattuto ultimamente. Bisogna effettivamente essere coscienti che introdurre nuove specie nell'ambiente crea squilibrii. Nella foto seguente una testuggine palustre americana morta… purtroppo poco lontano, diversi altri individui si crogiolavano beatamente al sole, segno che hanno passato l’inverno senza problemi.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

I biacchi (Hierophis viridiflavus) sono in grado di adattarsi a vari habitat, dalle rive di un lago poco lontano dall'abitato come sopra, a zone più selvatiche invase dai rovi come sotto:

La stagione avanza.

Questo sotto vive sui bordi di una strada sterrata:

La stagione avanza.

 

 

 

È sempre interessante osservare come i serpenti siano in grado di sfruttare ogni zona ben esposta al sole, come lo dimostra il maschio di marasso (Vipera berus) nella foto sotto. La neve si é sciolta da poco e lui si scalda nella zona libera a pochi metri da quel che resta delle abbondanti nevicate invernali.

La stagione avanza.

Osservando da più vicino il serpente possiamo notare il suo occhio un po' lattiginoso, segno che si prepara alla muta. Nella Vipera berus il maschio muta subito dopo il riposo invernale per poi dedicarsi agli accoppiamenti.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Poco lontano dal marasso precedente una piccola femmina (nella foto sopra), verosimilmente nata nell'autunno 2018, esplora il suo habitat. Nella foto sotto é messa a confronto con un accendino:

La stagione avanza.

 

 

 

Un'altra scappata in quota mi ha permesso di scorgere questa minuscola femmina di Vipera aspis atra, verosimilmente pure lei nata l'autunno scorso.

Anche qui, messa di fianco ad un accendino, uno ne capisce la stazza:

 

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

Poco lontano una coppia si crogiolava al sole. La femmina é quella sui toni del marrone, mentre il maschio é quello grigio coi bei motivi scuri che gli corrono sulla schiena.

Speriamo sia di buon auspicio per un'ottima stagione riproduttiva!

La stagione avanza.

 

 

 

 

 

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