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15 novembre 2021 1 15 /11 /novembre /2021 13:19

L'annata 2021 é stata caratterizzata da un'estate piuttosto fresca che ha portato molti serpenti ovovivipari a mettere al mondo i piccoli piuttosto tardi nella stagione. Come vedremo più tardi, in base all'esposizione dell'habitat in cui il serpente vive, ci possono essere differenze significative nella tempistica.

L’autunno, da parte sua, è stato piuttosto clemente e, come succede sempre più spesso, molti rettili possono restare attivi ancora a fine ottobre e anche oltre.

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Sopra un giovane colubro di Esculapio (Zamenis longissimus) e sotto un maschio adulto in muta, quindi dalla colorazione opaca.

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Nell'immagine sopra un piccolo ramarro (Lacerta bilineata) nato da poche settimane. La colorazione dei giovani é molto diversa da quella degli adulti, come lo si vede nella foto sotto.

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

Nulla di sorprendente poter osservare lucertole muraiole (Podarcis muralis) anche in fresche giornate soleggiate. Questi sauri sanno godersi ogni minimo raggio di sole anche in pieno inverno:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

Ho osservato questa femmina di marasso (Vipera berus) ancora gestante che si scaldava davanti al suo nascondiglio in una fresca giornata di fine settembre:

 

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Con l'umidità autunnale i funghi abbondano:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Le prossime immagini ritraggono Vipera aspis francisciredi, alcuni individui ben visibili, altri piuttosto nascosti:

 

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Le mantidi religiose (Mantis religiosa) terminano il loro ciclo vitale, i maschi (prima foto) cercando di accoppiarsi e le femmine (le altre tre) trovando un posto dove deporre le uova:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Un giro in habitat da Vipera aspis atra mi ha fatto incontrare questi due maschi, uno dalla colorazione aranciole e l'altro più tenue:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Nei giorni umidi le salamandre (Salamandra salamandra) si attivano:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Il 9 settembre osservo ancora alcune Vipera aspis francisciredi gestanti (sopra) ma anche i primi nati. Un buon indizio é la presenza di diverse piccole esuvie, come nelle due prossime foto. Le piccole vipere cambiano pelle appena nascono:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Guardando attorno vedo anche una piccola vipera appena nata, ancora umida e intenta a svolgere la prima muta:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Per non spaventare ed interferire con la madre che probabilmente é ancora nei paraggi per mettere al mondo altri piccoli, mi allontano e, strada facendo osservo altre vipere nate da poco, alcune ben nascoste, altre meno:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Nella foto sotto si capisce bene la grandezza della viperetta paragonandola con la foglia di betulla che ha accanto:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Il 10 ottobre vado ad osservare una femmina gestante di Vipera aspis francisciredi che osservo dalla primavera. Vive in un habitat meno ben soleggiato di quelle che hanno partorito un mese prima. Quel giorno la trovo piuttosto frenetica, intenta a "seguire il sole" che tocca poche ore al giorno la zona. Spero di poterla osservare mentre mette al mondo i piccoli, ma dopo alcune ore la lascio in pace anche se sembra tollerare bene la mia presenza. Non vorrei stressarla.

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Qui sotto un breve filmato della vipera che si termoregolatrici a pochi metri da me:

 

7 giorni dopo torno sul posto. La femmina é introvabile, probabilmente ha cambiato microhabitat come spesso avviene con le vipere che terminano un ciclo biologico e che quindi hanno necessità ambientali diverse, ma ho la fortuna di osservare alcune piccole vipere nate da pochi giorni...chissà, magari partorite il giorno prima oppure nate da una settimana, 10 minuti dopo che ho girato i tacchi... Ad ogni modo é stato bello poter osservare, anche indirettamente, la comparsa di questa nuova generazione.

Qui sotto alcune immagini dei piccoli, anche qui alcuni ben nascosti, altri molto meno:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Sotto un filmato delle piccole:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Qualche zecca gira ancora malgrado l'arrivo delle prime gelate notturne. Questo freddo porta la maggior parte dei rettili a raggiungere il luogo dove passeranno tutta la stagione invernale. Alcuni di loro si esporranno ancora nelle calde giornate di novembre, ma la maggior parte non si farà più vedere fino alla primavera.

Anche la stagione 2021 termina lentamente.
Anche la stagione 2021 termina lentamente.

Qui sotto un maschio di Vipera aspis atra osservato il 28 ottobre a circa 1600 metri. Un'ora prima di vederlo la zona era bianca di brina:

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Termino la carrellata e la stagione con la foto di questo neonato di Vipera aspis francisciredi.

Mi considero un privilegiato per aver potuto condividere con loro una certa intimità, un'intimità relativa vista la loro natura schiva, ma ricca di segnali, osservazioni e comportamenti che mi stimolano ancora di più nel volerli capire e decifrare quella loro parte di vita che ancora ci sfugge totalmente.

Come ogni anno, l'augurio é quello che ci sia un maggior rispetto nei confronti di questi animali, che la gente impari a conoscerli e a vederli finalmente come altri animali: belli, misteriosi, importanti, fragili, necessari!

 

Come si può restare indifferente a tanta bellezza e fragilità espressa da un animaletto grande poco più di una nocciola?

 

 

Anche la stagione 2021 termina lentamente.

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2021. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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14 novembre 2021 7 14 /11 /novembre /2021 16:34
L'Esculapio bianco.

L’anno scorso una persona trova nella sua proprietà un serpente dalla colorazione particolare. Un po’ perplesso e non sapendo identificare l’animale con sicurezza interpella diverse persone per capire di cosa si tratta. La foto finisce anche sul gruppo facebook Identificazione rettili della Svizzera e viene anche mandata e me. Mi reco sul posto per vedere dal vivo di cosa si tratta, anche se è abbastanza chiaro che non siamo di fronte ad un animale esotico scappato da qualche terrario come inizialmente pensato.

Il serpente è un bel maschio di colubro di Esculapio dalla colorazione molto chiara, quasi un color panna.

I serpenti hanno colorazioni e motivi ornamentali destinati a fonderli nell’ambiente, a mimetizzarli e farli sfuggire all’occhio di prede e predatori. Colori atipici, specialmente molto chiari, come possono essere quelli che presentano individui albini o leucistici, sono sfavorevoli al mimetismo, e spesso portano l’animale a non sopravvivere a lungo essendo ben visibile dai predatori. Nel caso specifico l’Esculapio bianco è un maschio adulto lungo quasi 140 cm, il che fa riflettere.

Ho liberato il serpente in zona, ma distante dalle abitazioni, sperando che possa continuare la sua placida esistenza.

Questa osservazione mi porta ad un paio di riflessioni:

-la prima è quella che mi ero posto da molto tempo… se dovessi trovare un animale albino (o simile) cosa farei? Lo lascerei libero e tranquillo, oppure preso da uno senso di pseudo-pietà lo tratterei in terrario per dargli più possibilità di sopravvivere?

Nel caso specifico l’individuo è un adulto in piena salute, dimostrazione che se la può cava anche senza il nostro/mio aiuto!

Forse il mio sguardo sulla natura negli anni è cambiato e sono diventato consapevole che non si può salvare tutto e mi pongo il problema di quali siano le conseguenze di un salvataggio per l’individuo “salvato”. La natura spietata è comunque molto equilibrata e fa volentieri a meno della nostra pietà che cela spesso una forma di egoismo.

 

-la seconda è l’importanza di una rete di comunicazione, composta ad esempio dal mio sito e relative pagine Facebook e Instagram e dal gruppo Facebook Identificazione rettili della Svizzera che permette una veloce e rapida “consulenza” a chi si ritrova confrontato ad un serpente nei pressi oppure nella propria abitazione. Sono strumenti che tornano utili all’animale e alla persona, spesso entrambi in difficoltà ma che trovano un appiglio per risolvere il problema in modo sereno per tutti.

 

Per ulteriori dettagli, protagonisti e dinamiche su questa osservazione, potete scaricare la breve nota che abbiamo scritto io, Luca Cavigioli e Daniele Muri sul Bollettino della Società ticinese di scienze naturali:

 

http://www.researchgate.net/publication/356039395_Osservazione_di_un_colubro_di_Esculapio_Zamenis_longissimus_Laurenti_1768_adulto_leucistico_nel_Cantone_Ticino_Svizzera

 

L'Esculapio bianco.

 

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6 settembre 2021 1 06 /09 /settembre /2021 05:31

Il tempo fresco e piovoso di luglio è stato ottimo per osservare i serpenti, che chiaramente si godevano gli spazi di bello tanto quanto noi.

Poi arriva agosto, più mite dal punto di vista meteo, ma che segna già l’inesorabile cammino verso il fresco.

 

Vedremo più vanti alcune osservazioni tipiche di questo periodo, ma inizio con un paio di scatti che ho fatto fuori Ticino, nella zona di Bolzano in Italia. In quel territorio è possibile osservare la vipera dal corno (Vipera ammodytes) che vive nelle imponenti pietraie di porfido caratteristiche della zona. Fino alcuni anni fa era considerata una sottospecie Vipera ammodytes ruffoi, oggi non più considerata valida, ma sempre presente nel cuore dei veri appassionati di vipere.

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

L’individuo osservato è una giovane femmina dai caratteristici colori pacati, molto chiara di fondo con un delicato motivo dorsale privo di nero. 

Nella foto sotto si nota il corno che le da il nome comune:

 

 

Osservazioni di fine estate

 

 

Tornato in Ticino  inizio con la foto di questo imponente maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

Osservazioni di fine estate

 

 

Proseguo con queste due splendide femmine di Vipera aspis francisciredi. Molto diverse tra di loro per colorazione anche se vivono in habitat molto simili. Due veri gioielli!

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

 

 

Nelle due foto sotto, inizialmente un maschio di Vipera aspis atra e nella seconda immagine una femmina gestante dalla livrea color antracite:

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

 

Un giro negli habitat del marasso (Vipera berus), mi ha permesso di osservarne alcuni, la prima una femmina che porta delle cicatrici piuttosto impressionanti. Lo stato di salute del serpente è comunque buono, il che significa che il trauma è stato superato:

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

Sopra, questa femmina gestante di Vipera berus mi permette di introdurre l’argomento e le osservazioni legate ad un particolare momento di vita di questi animali.

Le vipere sono ovovivipare, quindi la madre trattiene le uova (ridotte ai minimi termine, quindi senza guscio rigido) nel proprio corpo e fino alla nascita dei piccoli passa tutto il suo tempo a mantenere la temperatura corporea ideale allo sviluppo degli embrioni.

Il poco sole di luglio è stato ottimizzato al massimo dai serpenti che sanno sfruttare il microclima che si crea al suolo. Alcune volte questa necessità ha costretto le femmine gravide a correre dei rischi, come quello di esporsi in modo poco mimetico, ben illustrato da questa immagine:

Osservazioni di fine estate

Normalmente prima di mettere al mondo i piccoli, le femmine gestanti mutano, nelle immagini seguenti una Vipera aspis francisciredi che si prepara alla muta, come lo dimostra l'opacità dell'occhio, e subito sotto una vipere accanto alla propria esuvia appena abbandonata:

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

Nelle prossime immagini alcune femmine di Vipera aspis francisciredi, la maggior parte femmine gestanti che si termoregolano:

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

 

Nelle immagini seguenti delle Vipera aspis atra, sempre quasi tutte delle femmine gestanti:

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

Chi ha passato le immagini precedenti forse non ha notato che in alcuni casi nella foto erano presenti più di un serpente, situazione che osservo regolarmente con le femmine in gestazione, cioè che si piazzano in gruppo, alcune le une sulle altre, altre volte a pochi centimetri l'una dall'altra. Sfruttamento del microclima idoneo, una forma di socialità tra individui? L'argomento mi interessa a col tempo proverò ad avere risposte a queste situazioni che mi affascinano e osservo da anni.

Nell'immagine sotto, con un po' di attenzione si possono vedere tre vipere... non escludo che altre possano essere nascoste in zone d'ombra o tra le felci:

Osservazioni di fine estate

La maggior parte dei serpenti ticinesi ha un unico periodo in cui si accoppia, ed è in primavera. Vipera aspis  “si gode la vita” anche alla fine dell’estate. Come accade con altri serpenti, quando una femmina pronta per accoppiarsi sprigiona dei ferormoni, presso di lei arrivano diversi maschi. Questi ultimi si affrontano in combattimenti per definire chi è il più forte. Malgrado possa sembrare violento a causa della sua irruenza, questo combattimento non ha lo scopo di ferire o uccidere l’avversario, ma unicamente stancarlo e farlo scappare. I due maschi si attorcigliano tra di loro alzando il capo e cercano di placare al suolo il rivale. Il più debole, una volta stanco, si allontana e va a nascondersi. Il vincitore perlustrerà la zona per rintracciare la femmina e corteggiarla.

Qui sotto una sequenza del combattimento tra due maschi di Vipera aspis francisciredi a cui ho assistito il 29 agosto. La vegetazione, il muovimento dei contendenti e il fatto che mi sono gustato la scena, hanno dato foto non delle migliori:

Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate
Osservazioni di fine estate

Qui sotto un breve filmato in cui si vede la foga del combattimento:

Nella foto sotto il vincitore del combattimento corteggia la femmina contesa. Il corteggiamento consiste nel accarezzare la femmina con la testa e dargli dei colpetti di lingua. Generalmente se la femmina non é ricettiva, resta immobile e indifferente, se invece finge una fuga, probabilmente é disposta ad accoppiarsi col maschio che la corteggia:

Osservazioni di fine estate

Nel video sotto si vede il maschio corteggiare la femmina e la fuga di quest'ultima:

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2021. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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30 giugno 2021 3 30 /06 /giugno /2021 07:18
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

La posizione geografica della Turchia fa sì che il suo territorio funga da ponte tra Europa ed Asia. Non sorprende quindi poter osservare, in certe zone della Turchia, animali e piante a noi famigliari, magari leggermente diverse, ma non molto. L’estremo est del paese è poi unito al Caucaso, altro grande bacino che potremmo considerare un fratello lontano delle Alpi, ben diverso della parte mediterranea.

Le vipere rientrano tra questi organismi che hanno saputo adattarsi alla parte mediterranea come pure a quella montana…se pensiamo alla Vipera transcaucasiana molto simile a Vipera ammodytes oppure al complesso gruppo delle Vipera kaznakovi e ursinii, con parenti più o meno stretti, presenti poco lontano da noi.

Tra le vipere che mi hanno sempre affascinato ci sono le Montivipera, possenti serpenti le cui diverse specie si ripartiscono già a partire dalle isole greche,  transitando per la Turchia per raggiungere l’Armenia, l’Iran e il Libano.

Quando l’amico Michaël mi ha parlato della sua intenzione di andare sui monti Tauro per osservare la Montivipera bulgardaghica, un sogno che aveva da anni, ho accettato di accompagnare lui e l’amico Valentin senza grosse esitazioni.

Come diventato prassi oggi, le varie ricerche scientifiche faticano ad accordarsi sulla classificazione definitiva delle vipere, quindi la posizione di specie e sottospecie nel complesso Montivipera wagneri-albizona-bulgardaghica è ancora da confermare. Io per praticità e idealismo separerò Montivipera bulgardaghica da Montivipera albizona.

La prima è caratterizzata da una colorazione del corpo chiara con un motivo dorsale grigio o nero, mentre la seconda presenta generalmente vistosi occhielli marroni contornati di scuro su di un corpo grigiastro.

È possibile che la distribuzione di Montivipera bulgardaghica porti gli individui più vicini alle aree dove è presente Montivipera albizona ad avere delle colorazioni simili a quest’ultima, magari anche per via di ibridazioni o per motivi ambientali, in cui la colorazione con buoni accenni di bruno è favorevole. Studi futuri ce lo diranno, forse!

Per chi vuole approfondire il discorso consiglio la lettura di questa ricerca:

https://www.researchgate.net/publication/341103380_Mountain_vipers_in_central-eastern_Turkey_Huge_range_extensions_for_four_taxa_reshape_decades_of_misleading_perspectives

 

L’incontro con Montivipera bulgardaghica mi ha sorpreso parecchio…mi aspettavo ad animali relativamente grandi ed aggressivi… invece la maggior parte degli individui osservati raggiungevano dimensioni al di sotto dei 60 cm e la loro indole è stata generalmente molto placida e tranquilla. C’è da dire che la zona dove ne abbiamo osservate parecchie è situata attorno ai 1800 metri di quota, in un ambiente piuttosto spoglio, fresco ed umido. Se dovessi paragonare l’habitat con quelli più famigliari che conosco in Ticino, direi che mi sembrava di cercare Vipera berus.

Probabilmente a quote più basse, il clima più mite e la possibilità di alimentarsi con prede composte da micromammiferi, permette a questa vipera di raggiungere misure più grandi. Sfortunatamente in quelle zone più calde non ne abbiamo osservate.

Una scappata più ad est ci ha permesso di incontrare Montivipera albizona in habitat situati attorno ai 1000 metri, ambienti caratterizzati dall’attività umana che sfrutta le zone per coltivare cereali. Le Montivipera albizona avvistate avevano dimensioni ragguardevoli, forse grazie ad un clima più caldo e alla presenza di roditori che immancabilmente sono presenti nei campi.

 

Dopo questa introduzione lascio spazio ad alcune fotografie, iniziando coi paesaggi e foto varie:

 

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

I cedri, scolpiti dalle intemperie, hanno un portamento che incute rispetto.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

La Lycosa é ben ripartita in molti habitat, dove si intuisce la sua presenza osservando i buchi scavati dal ragno per rifugiarsi. Quello sotto ha sfruttato il buco presente in una pietra.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

Oltre ad altri ragni, farfalle e uccelli, la presenza delle cavallette é abbondante.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Sopra degli uccellini mimetizzati nei cespugli mentre sotto credo sia un capovaccaio (Neophron percnopterus).

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

La Montivipera albizona é generalmente caratterizzata da un colore del corpo grigio su cui spicca un motivo dorsale marrone ocra bordato di nero. I maschi tendono a diventare più scuri con l'età. 

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Gli individui delle foto sopra e sotto sono dei maschi adulti, il secondo dalle dimensioni ragguardevoli, probabilmente un animale di una certa età.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

Sotto una femmina, che lascia ben vedere una livrea meno scura e su cui spiccano le marcature chiare tra gli occhielli dorsali.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

Michaël et Valentin, ottimi compagni di viaggio, appassionati di serpenti e ottimi osservatori della natura.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

La sera un po' più allegri che non al mattino!

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Qui sopra, in compagnia di un giovane pastore incuriosito dal nostro accampamento, ci ha permesso di conoscere meglio i Kangal, famosi cani da pastore d'Anatolia, molto più affettuosi di quel che credevo.

 

Sotto... subito dopo aver spinto l'auto impantanata nella pozzanghera!

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

Le tartarughe sono presenti dalle pianure fino a quote che non credevamo, attorno ai 1800 metri. La specie dovrebbe essere Testudo graeca ibera.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Sopra un Bufo viridis, sotto probabilmente Lacerta trilineata (da verificare) e seguono altre lucertole che classificherò col tempo.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Termino la serie delle lucertole con un giovane di Pseudopus apodus, una specie di grosso orbettino dallo sguardo turbante.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Sugli altopiani e nelle vallate abbiamo osservato dei campi in cui si coltivano dei cereali e altri campi in cui le spighe sembravano selvatiche. Se si pensa che le civiltà neolitiche hanno "addomesticato" i cereali in questi territori, queste piccole spighe assumono un valore più profondo.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

La ricerca di Montivipera bulgardaghica, come per gli altri serpenti, richiede una certa pazienza e calma. Sono animali schivi e timidi che preferiscono non essere visti, quindi é facile passarci accanto senza notarne la presenza. Qui sotto tre esempi di come si espongono, in base alle temperature, all'umidità e al loro microhabitat, possono scegliere zone di termoregolazione diversi.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Qui sotto un breve filmato con una veduta sugli habitat:

 

Cercando vipere chiaramente abbiamo incrociato altri serpenti. Avrei creduto di vederne molti di più, invece sorprendentemente ne abbiamo osservati pochi.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Platyceps collaris

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Sopra una piccola di Coronella austriaca e sotto un giovane di Dolichophis.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

A molti sembrerà strano l'entusiasmo per aver osservato Montivipera bulgardaghica. Ha una colorazione poco appariscente... nella carrellata seguente, all'occhio poco attento potrebbero sembrare tutte uguali, ma in realtà ognuna ha qualche cosa di molto personale e diverso delle altre.

Inizio con le femmine osservate che presentano una livrea piuttosto spenta in quanto non avevano ancora effettuato la muta primaverile.

Se non mi sono incasinato con le foto, ogni immagine ritrae una vipera diversa.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Come per altre Montivipera, trovo che i piccoli siano particolarmente minuti se li paragono a certi altri neonati di serpente. Nella foto seguente un piccolo, nato probabilmente nell'autunno scorso, messo a confronto con un accendino di 6 centimetri.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

I maschi di Montivipera bulgardaghica osservati sono stati meno numerosi delle femmine. Probabilmente avevano già concluso il loro periodo degli amori, quindi erano piuttosto discreti e rintanati. Contrariamente alle femmine, i maschi appena si attivano dopo l'inverno, cambiano pelle, quindi abbiamo potuto osservare degli individui splendidi.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.
Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Mi ha sorpreso osservare come questo maschio, nella foto sopra, appiattisse il corpo per scaldarsi  in una fredda mattina. Questa tecnica é ben conosciuta e molto adottata da Vipera berus, anche lei ben adattata a vivere in ambienti freschi, ma non avrei pensato di osservare la medesima  strategia in Montivipera bulgardaghica.

 

Sotto, probabilmente il maschio più caratteristico che abbiamo visto. Il corpo é molto chiaro e i motivi dorsali sono relativamente piccoli e irregolari, una vera bellezza.

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

 

 

Termino con la foto di questo maschio che sembra perso nei suoi pensieri mentre contempla la sua valle. L'augurio é che questi ambienti possano rimanere tali: praterie costellate di ginepri, cedri secolari, pecore, capre e pastori che sembrano arrivare dal passato anche se hanno il telefonino in tasca, e soprattutto che ci sia sempre uno spazio per le Montivipera bulgardaghica!

Montivipera bulgardaghica. Toros Dağları, Turchia.

Copyright © Grégoire Meier 2021. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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9 aprile 2021 5 09 /04 /aprile /2021 08:06

La primavera è un ottimo periodo per osservare i nostri rettili. Le temperature che passano dal caldo al freddo, la bassa vegetazione e la necessità che questi animali hanno di scaldarsi sono dei buoni alleati.

Con la primavera arriva anche il momento degli amori, sempre interessanti ed emozionanti da osservare.

 

I ramarri (Lacerta bilineata) si attivano sempre di più, i maschi prendono colori sempre più intensi ed iniziano a sorvegliare il loro territorio:

Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.

 

I biacchi (Hierophis viridiflavus), solitamente molto guardinghi, sono un po’ lenti o forse fiduciosi in un mimetismo non sempre ottimale:

Attività primaverile.
Attività primaverile.

È normale e perché possiamo trovare serpenti nelle zone urbane?

Sì, è normale, e questo semplicemente perché abbiamo ancora la fortuna di vivere contornati da una natura che cerca di adattarsi alla presenza umana, alle strade, alla cementificazione e alla distruzione degli habitat naturali.

L’attività umana produce rifiuti, questi ultimi favoriscono la presenza di topi e ratti. I serpenti sfruttano questa fonte di cibo, diventando nostri alleati.

Basta che ci siano alcune strutture che creano rifugi e un angolo di vegetazione per far sì che un serpente possa trovarsi a suo agio.

Questi animali solitamente si abituano alla presenza dell’uomo e restano immobili e ben nascosti al nostro passaggio… sfuggendo al nostro sguardo in pochi ne notano la presenza.

Nella foto sotto un bel biacco (Hierophis viridiflavus) si scalda sui bordi di uno sterrato, situato a pochi metri dall’abitato, ben frequentato da chi passeggia, corre o porta il cane:

Attività primaverile.

 

Un paio di giri ad osservare Vipera aspis francisciredi mi ha regalato alcune belle osservazioni di animali intenti a scaldarsi, mimetizzati nel loro ambiente… non sempre facili da vere:

Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.

Sopra e sotto una giovane femmina dai colori tenui, perfettamente adatti al tipo di habitat in cui vive.

Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.

Nella foto sopra due maschi che si scaldano in una giornata ventosa. In questo breve video si vedono forse meglio:

 

Sotto una bella femmina di natrice dal collare (Natrix helvetica) si scalda ai bordi di un laghetto:

Attività primaverile.
Attività primaverile.

 

Nella foto seguente una femmina di colubro liscio (Coronella austriaca) perlustra un muretto a secco:

Attività primaverile.

Un paio di scampagnate più a nord, alla ricerca di Vipera aspis atra, mi ha regalato degli incontri magici.

Inizio con questi due bei maschi, uno dalla livrea abbastanza classica, anche se piuttosto zig-zagante e il secondo molto scuro con delle belle squame arancioni:

Attività primaverile.
Attività primaverile.

Sicuramente il momento più magico è quello in cui ho potuto osservare per lunghi minuti due maschi che corteggiavano e tentavano di accoppiarsi con una femmina.

Rimanendo immobile, i serpenti non si sono accorti della mia presenza, per cui hanno continuato le loro perlustrazioni, corse e rincorse e corteggiamenti:

Attività primaverile.

La femmina é quella meno esile e di colore che tende al marrone, mentre i maschi sono grigiognoli con motivo nero ben marcato.

Attività primaverile.

Nel video seguente si può notare come i maschi che si rincorrono non si curano assolutamente della mia presenza:

Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.
Attività primaverile.

Termino con questo breve video in cui si può osservare come i maschi tentino di unirsi alla femmina, che non sembra molto ricettiva:

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2021. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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