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24 marzo 2019 7 24 /03 /marzo /2019 17:24

L'inverno é stato clemente, poco freddo e poco nevoso. Come spesso accade in Ticino gli inverni sono secchi, come pure gli inizi della primavera.

Malgrado temperature relativamente clementi già a metà febbraio, a parte le lucertole, i rettili son rimasti rintanati nei loro rifugi invernali, hanno aspettato la prima pioggierellina di inizio marzo per farsi vivi.

 

 

Il primo incontro che ho avuto é stato con un bel maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

Prime buttate di primavera.

 

 

Poi son passato ad osservare altri serpenti, timidi e ben nascosti nella vegetazione secca che ricopre i loro siti invernali. Diventa un gioco individuarli, immobili e mimetizzati alla perfezione. Sicuramente il gioco resta frustrante anche per chi cercherà di individuare i serpenti nelle prossime immagini...ma almeno in questo caso si é sicuri che cercandolo bene ...il serpente c'é...mentre quando si perlustrano metri e metri di pietraie, rovi ecc. non si é sicuri della loro presenza.

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

Il sole basso e la luminosità primaverile aiutano il serpente ad ingannare l'occhio umano. Sopra un biacco più o meno disteso e ben esposto al sole, mentre sotto, cercando bene, si intravvede la testa di una natrice dal collare (Natrix helvetica).

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

L'immagine sopra ritrae un maschio di vipera comune (Vipera aspis francisciredi) che sbuca da un mucchio di rovi. Mentre gironzolo nei paraggi ho sentito un serpente strisciare nella folta vegetazione e mi sono avvicinato per cercare di individuarlo in mezzo all'intreccio di ramaglia. Vedendo un muovimeto sospetto, la vipera mi ha probabilmente identificato come un rivale in amore ed é venuto contro di me, per poi fermarsi e restare immobile, sperando che io fossi meno allerta di lui.

A  pochi metri di distanza un'altro grosso maschio si crogiolava agli ultimi raggi di sole della giornata come si vede nella foto sotto:

Prime buttate di primavera.

La seguente foto ritrae un bel maschio di Vipera aspis francisciredi riparato all'ombra in una calda giornata di fine marzo:

Prime buttate di primavera.

 

 

 

La vegetazione si riprende e spuntano i primi fiori...

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

...come pure gli insetti che si riattivano, come l'ape legnaiola (Xylocopa violacea) qui sotto...

Prime buttate di primavera.

...anche in modo piuttosto passionale come questa coppia di Pyrrhocoris apterus:

Prime buttate di primavera.

 

 

La lucertola muraiola (Podarcis muralis) sa approfittare di ogni minimo giorno clemente, anche nel periodo invernale. In primavera i maschi tornano ad occupare un territorio e conquistare una compagna. Nelle foto seguenti dei maschi dal tipico dorso reticolato e dai fianchi puntinati di azzurro:

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Nelle giornate piovose le salamandre (Salamandra salamandra) possono uscire e cacciare lombrichi, limacce ed altre prede, oppure le femmine possono recarsi nelle zone dove metteranno al mondo le larve, generalmente in ruscelli, fontanili o simili:

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Più la primavera avanza e più i rettili amanti del caldo si attivano, spesso i maschi sono i primi a volersi scaldare, questo per poter essere già in forma quando le femmine decideranno di attivarsi a loro volta. Il ramarro (Lacerta bilineata) ama abbastanza il caldo e in primavera resta piuttosto timido e placido, mentre una volta arrivato il gran caldo é ben più scattante e schivo. Nelle tre foto seguenti altrettanti maschi di questa bella lucertola:

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Nella foto seguente un possente maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

Prime buttate di primavera.

 

 

Concludo con un maschio di Vipera aspis francisciredi che mi ha concesso alcuni scatti mentre si scaldava sulle pietre calde, pochi minuti prima che il sole calasse oltre la montagna e la zona finisse in ombra.

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2019. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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23 marzo 2019 6 23 /03 /marzo /2019 18:27

 

Attorno ai serpenti ruotano molte leggende e dicerie, generalmente sono racconti trasmessi oralmente attorno al fuoco dalla nonna o al bar dal "vecchio saggio" del paese. La gente fa poi proprie queste storie e le tramanda come se le avesse vissute di persona. Scavando un po' poi si scopre che la cosa é stata sentita dall'amico della suocera che l'ha sentita a sua volta dal nonno del fratello minore della zia di un suo lontano cugino....

Serpi che bevono dalle mammelle delle vacche, quelli che si mordono la coda per far una ruota e rincorrerci, quelli buttati dagli elicotteri (dagli ecologisti e col paracadute), serpi alati, serpi con corna da far invidia a un alce.

 

Non ci ho mai creduto...poi ieri guardando nei terrari in cui allevo alcune vipere vedo lui, il basilisco!

Animale nato dall'uovo di un serpente covato da un rospo!! Il suo sguardo può pietrificare chiunque e il suo alito velenoso disperde morte!

Il Basilisco!

Scherzi a parte… molte di queste leggende hanno probabilmente origine da osservazioni mal interpretate.

Grosse natrici dal collare che si recavano nei letamai delle stalle per deporre le uova e venivano prese a bastonate, lasciavano probabilmente uscire dalle loro ferite il liquido biancastro delle uova rotte nel loro corpo.

 

Serpente con corna ali e creste, facilmente erano serpenti intenti a mangiare una preda oppure come nel mio caso, un serpente che si è liberato solo parzialmente della muta!

Il Basilisco!

Nella foto sopra vipera dal corno (Vipera ammodytes), allevata nei miei terrari e originaria dal Nord-Est dell'Italia....non un basilisco!

 

 

 

Sotto un paio di testi che parlano di serpenti leggendari, da cui ho preso la prima immagine dell'articolo.

Il Basilisco!
Il Basilisco!


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3 febbraio 2019 7 03 /02 /febbraio /2019 17:25
10 anni di "Serpenti del Ticino"!!!

Mi sono reso conto che a fine 2018 sono scattati i 10 anni della nascita di questo blog!

Blog partito un po’ per colmare il vuoto delle osservazioni invernali, partito per dare un’utilità alle foto scattate ai serpenti che osservo in natura, partito per far conoscere meglio questi affascinati serpenti… tutto questo comunque sperando che vengano rispettati maggiormente.

A parte qualche divagazione di viaggio o di argomenti, cerco di restare fedele al titolo della pagina, cioè Serpenti del Ticino, e questo semplicemente perché trovo veramente utile valorizzare questa ricchezza faunistica che abbiamo da noi. Coi serpenti, uno come me, potrebbe facilmente divagare ulteriormente di quel che faccio ogni tanto, ma preferisco darmi un freno per lasciare il sito “nostrano” e far sì che chi lo visita possa trovare le informazioni sui serpenti ticinesi.

Dalle schede iniziali con argomenti un po’ tematici sono passato soprattutto a “passeggiate virtuali” in cui cerco di mostrare una piccola parte della ricchezza che ci circonda, chiaramente con  come attore principale il serpente ticinese, ma pure divagando con altre meraviglie della natura che osservo mentre “rincoro” i serpi.

Ammetto che a volte penso di mollare il sito, magari per mancanza di ispirazione, per mancanza di tempo, per pigrizia… poi rivedo l’utilità di questo strumento che permette a chi si trova confrontato con un serpente di trovare informazioni e se necessario, di contattarmi tramite il blog per risolvere “il problema”.

Questo mi fa capire che vale la pena mantenere il sito vivo, mantenere una porta aperta per chi non sa cosa fare con un serpente ma vuole trovare una soluzione che non danneggi l’animale e che rassicuri l’umano. 

Per tentare di restare al passo coi tempi… ora il blog è pure presente con una pagina su facebook e una su instagram, altri strumenti che permettono uno scambio veloce e costruttivo.

Serpenti del Ticino mi ha permesso di incontrare e collaborare con diverse persone, chi mosso da una medesima passione, chi per pura curiosità o addirittura per timore nei confronti dell’animale trattato. Spero che tutti quanti abbiano capito l’importanza di rispettare il serpente. Magari non amarlo e ammirarlo come lo faccio io, ma per lo meno cercare di guardarlo con altri occhi, cogliere la sua bellezza, capirne l’utilità, rispettare il fatto che esista, sapere che è un bene chi ci sia.

 

Per rendere più rapida la ricerca dei serpenti ticinesi nel sito e non dovere scorrere 10 anni di post, sulla destra c’è la sezione “I Nostri Serpenti” dove son consultabili le schede di ogni singola specie. Ho riaggiornato recentemente le pagine (probabilmente ci sono cose da sistemare ancora) in modo che siano più complete.

 

 

Va beh…dopo questi bla bla bla concludo col ringraziare chi mi segue, chi mi sostiene in varie forme e modi, chi vede oltre, ma ringrazio anche chi mi critica, chi non capisce. 

Il grande grazie va soprattutto ai serpenti che mi insegnano molto, molto su di loro, molto sugli altri e soprattutto molto su me stesso.

 

Greg

 

 

 

 

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6 novembre 2018 2 06 /11 /novembre /2018 14:38
Amici insoliti!

Recentemente chiudendo le persiane di casa, che tengo aperte tutto l’anno sapendo che sono il rifugio di pipistrelli, ho potuto osservare un’amicizia insolita. Nell’angolino in alto a sinistra un pipistrello dorme vicino ad una lucertola! Forse l’amicizia tra il rettile e il piccolo mammifero volante dura già dall’estate, dove appunto osservo vari pipistrelli e diverse lucertole spostarsi da dietro una persiana all’altra… forse son diventati amici solo in queste prime giornate piovose di novembre, riuniti li dietro per non essere spazzati dal vento violento e  dagli acquazzoni.

Che belle queste amicizie tra esseri tanto diversi, primitivi e ripugnanti per molte persone!

Scusate questa introduzione…ma ormai è di moda umanizzare gli animali e i loro comportamenti!

 

Tornando coi piedi per terra e non volendo, appunto, antropomorfizzare gli animali, la realtà è un po’ diversa.

Le calde giornate che hanno preceduto le forti e burrascose piogge di inizio novembre hanno probabilmente scombussolato alcuni animali che, invece di aver già raggiunto gli habitat dove trascorrere l'inverno, son rimasti a zonzo.

Le persiane poste su di un muro esposto a sud offrono un ottimo luogo dove nascondersi al caldo, da qui il fatto di trovarci dietro un pipistrello ed una lucertola. Onestamente avevo già visto il pipistrello due giorni prima, e mentre controllavo se ci fosse ancora, ho notato che una lucertola aveva preso come dimora provvisoria il medesimo angolo di persiana. Si sa, le lucertole sfruttano ogni minimo momento di caldo per esporsi, come lo dimostrano le svariate osservazioni di questo rettile anche in gennaio. Obbiettivamente possiamo dire che i due animaletti hanno sfruttato provvisoriamente un microhabitat favorevole, ritrovandosi li vicino, ma la parte umanizzante dell’amicizia centra poco.

In natura è ben conosciuto il fenomeno in cui prede e predatori passano l’inverno nello stesso rifugio. Ad esempio, una natrice dal collare che ama cibarsi di anfibi, può passare l’inverno con un rana che le dorme tra le spire. Il serpente avrà il metabolismo rallentato, per cui non avrà fame. Pipistrello e lucertola non son preda e predatore, per cui l’esempio è un po’ diverso, ma restano entità ben distinte che hanno poco da spartire l’una con l’altra…a parte in situazioni particolari come questa!

 

Ho riaperto la persiana per lascir loro il rifugio.... vedremo se la convivenza andrà avanti per tutto l'inverno oppure se ognuno partirà per la propria strada.

 

 

 

I protagonisti delle foto (di qualità poco elevata) sono:

 

-il pipistrello, Hypsugo savii.

 

-la lucertola, maschio di Podarci muralis. Notate la coda leggermente biforcuta!

 

 

 

 

 

Amici insoliti!
Amici insoliti!
Amici insoliti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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16 ottobre 2018 2 16 /10 /ottobre /2018 12:51
Tanatosi, morte teatrale.

La tanatosi è adottata da diversi animali come strategia difensiva. Per spiegare in parole povere cosa sia la tanatosi, possiamo dire che quando un’animale è minacciato da un predatore, come ultima risorsa per sfuggirne, si finge morto.

Tra i serpenti ticinesi sono le due natrici (Natrix tessellata e Natrix helvetica) ad adottare frequentemente questa strategia. Questi colubri, se presi di mira da un predatore, inizialmente cercheranno di sfuggire, ma se messe alle strette simuleranno dei morsi difensivi colpendo il predatore con la testa, senza mordere, il tutto accompagnato da un soffio. Generalmente questa messa in scena è piuttosto convincente e intimidente, ma se il predatore non desiste, il serpente allora si fingerà morto.

La mimica di questa morte apparente è piuttosto convincente, la natrice esporrà il ventre verso l’alto contorcendosi e aprirà la bocca, distorcendola e lasciando penzolare la lingua. Le Natrix più “teatrali” riescono anche a rompere alcuni capillari della mucosa orale con un conseguente sanguinamento. La tanatosi è solitamente accompagnata da secrezioni cloacali dal forte odore e dal rilascio di escrementi. Il predatore si ritrova dunque davanti ad un serpente morto che puzza di cadavere o comunque dall’odore poco appetibile.

Questa strategia di difesa è sicuramente valida per contrastare gli attacchi da parte di predatori che non si nutrono di cadaveri, la cui ingestione potrebbe causare intossicazioni.

Una volta che il predatore si è allontanato dal “serpente morto”, quest’ultimo si rimette sulla pancia e striscia per nascondersi e mettersi al sicuro.

 

Nelle varie osservazioni di serpenti predati da gatti e malmenati da persone ho potuto osservare anche dei biacchi (Hierophis viridiflavus) “lasciarsi andare” quasi come morti o privi di sensi. In alcuni casi la cosa era forse causata da colpi, ma in altri casi potrebbe essere stata una reazione al forte stress, paragonabile ad una perdita dei sensi.

Nel caso della tanatosi delle natrici la cosa è talmente teatralizzata che sembrerebbe studiata e pensata… decisa e messa in atto volontariamente quando il serpente non vede altre vie di scampo. Difficile sapere cosa succede nella testa di un serpente che si finge morto, ma sarebbe interessante capire se in quegli istanti l’animale resta vigile e cosciente oppure se il suo spirito di conservazione lo “annebbia” mettendolo in uno stato mentale vicino a quello che esprime fisicamente.

 

 

Le due fotografie di questo articolo mostrano la tanatosi attuata dalla natrice dal collare (Natrix helvetica).

Tanatosi, morte teatrale.

 

 

 

 

 

 

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